Nuove opportunità e misure di sicurezza
L’edilizia è stata tra i primi settori a ripartire. Con nuove misure di sicurezza e incentivi a sostegno di un’edilizia “Eco”. Il decreto Ecobonus Edilizia 110% presenta una serie di misure innovative per il rinnovo degli edifici. Dopo il bonus ristrutturazione 2020 ecco quali interventi sono coperti da questo bonus. Vediamo nel dettaglio cosa si può fare e quali saranno i nuovi protocolli edili anti Covid.
Categorie di spesa
Quali sono le voci di spesa che potranno essere “coperte” dall’Ecobonus? Si tratta di tre macrocategorie:
- Coibentazione termica dell’edificio, con tetto massimo di spesa detraibile pari a 60 mila euro per unità immobiliare;
- installazione di impianti di riscaldamento e raffrescamento con requisiti di alta efficienza in condominio, con tetto di spesa di 30mila euro;
- installazione di caldaie ad alta efficienza per le unità immobiliari indipendenti che siano anche abitazione principale del contribuente.
Non è, inoltre, possibile cumulare i tetti delle misure: in particolare dei punti 1 e 2 e 1 e 3. Inoltre, per accedere all’agevolazione sarà necessario che i lavori apportino un miglioramento di due classi energetiche o comunque il miglioramento del rendimento energetico di una classe se questo è il massimo possibile. L’ecobonus in vigore attualmente ha aliquote che vanno da 50 al 75%.
Edilizia 110%, cosa esclude
La norma esclude le unità unifamiliari che non siano abitazione principale. Sono invece agevolate le seconde case in condominio. Le persone fisiche sono escluse quando operano come esercenti arti o professioni. Per fortuna la nozione di condominio identifica tutti gli edifici che abbiano alcuni parti in comune. Per cui anche le vilette bifamiliari potranno usufruire dell’incentivo. È esclusa dalla misura anche la sostituzione degli infissi. Lavoro che potrà solo essere incluso in un intervento edilizio più ampio che comprenda una delle tre macrocategorie. Infine, sale al 110% anche l’agevolazione prevista per il sismabonus nella quale rientrano gli immobili residenziali e non, prima e seconda casa. Sono esclusi però gli immobili in fascia sismica 4, quella dei comuni dove il rischio di terremoto è scarso o nullo.
Il protocollo anti-covid per i cantieri edili
Il settore edile, come tutti gli altri, è soggetto a regole e protocolli fissati dal Governo e dalle associazioni di categoria. Il Protocollo stilato integra i contenuti del precedente, adottato nel mese di marzo, e tiene conto delle indicazioni contenute nel protocollo siglato dal Governo per tutti i settori produttivi in pari data. I datori di lavoro potranno:
- Fare ricorso allo smartworking quando possibile;
- sospendere le lavorazioni che possono essere svolte attraverso una riorganizzazione delle fasi eseguite in tempi successivi senza compromettere le opere realizzate;
- stabilire una turnazione dei dipendenti
- utilizzare, in via prioritaria, gli ammortizzatori sociali disponibili
- incentivare l’utilizzo delle ferie maturate e dei congedi retribuiti per i dipendenti.
Edilizia 110% e misure di sicurezza
Qualsiasi cantiere, nuovo o esistente, dovrà dotarsi di cartellonistica informativa sulle misure. Ma quali sono le regole che gli operatori del settore dovranno osservare?
- Controllo in ingresso della temperatura corporea.
- mantenere la distanza di sicurezza e utilizzare gli strumenti di protezione individuale messi a disposizione durante le lavorazioni che non consentano di rispettare la distanza interpersonale di un metro;
- informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della presenza di qualsiasi sintomo influenzale;
- Divieto di accesso al cantiere a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al Covid-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS.
Il datore di lavoro deve assicurare, inoltre, la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni. L’accesso a queste aree, inoltre, andrà contingentato. Infine, le imprese potranno disporre la riorganizzazione del cantiere e del cronoprogramma delle lavorazioni anche attraverso la turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa articolazione degli orari del cantiere sia per quanto attiene all’apertura, alla sosta e all’uscita.