arieggiare

Primavera: per avere un giardino fiorito non dimentichiamo di arieggiare il prato

L’arieggiatura: un’operazione troppo spesso trascurata ma di fondamentale importanza per la buona salute del manto erboso.

Per chi ha la fortuna di essere circondato da un giardino è importante prendersi cura dell’area verde. Uno dei periodi più delicati è proprio quello primaverile, quando cioè bisogna preparare il terreno alla concimazione e alla semina.

Come preparare il terreno nel modo migliore?

Il primo passo da fare è spianare con un rullo le irregolarità formate dal gelo. Poi si passa appunto all’arieggiatura che si divide in due fasi:

  1. la rimozione del cosiddetto feltro dal prato, cioè dei rimasugli d’erba, di foglie e rami in parte decomposti e trasformatisi in uno strato compatto superficiale,
  2. la scarificazione del suolo, ossia la creazione di piccoli fori nel terreno.

Questa operazione è importante perché un prato ben arieggiato permette all’acqua, all’ossigeno e agli elementi nutritivi di penetrare e raggiungere facilmente le radici, favorendone una crescita sana e forte e la capacità di resistere al caldo e alla siccità dell’estate.

È bene arieggiare quando il suolo è umido, ma non deve essere troppo bagnato altrimenti le lame dell’arieggiatore farebbero fatica a scendere in profondità in un terreno inzuppato. Basta per esempio irrigare il prato poche ore il giorno prima per creare la giusta consistenza. Se invece il suolo è particolarmente duro e arido si può ripetere l’operazione di irrigazione anche per più giorni, sempre per poche ore. L’importante è evitare di arieggiare quando fa troppo caldo e in periodi di siccità.

In genere, come si è detto, è il periodo primaverile il più consono a questo tipo di pratica, anche se in alcuni casi, in particolare nelle zone molto aride, si è soliti ripeterla anche in autunno, ossia dopo la focosa stagione estiva.

Quali strumenti utilizzare per arieggiare il terreno?

È possibile eseguire l’arieggiatura con appositi attrezzi manuali oppure con il supporto di macchinari elettrici o a scoppio.

La prima soluzione è adatta a prati non molto estesi, mentre in caso di tappeti erbosi più vasti vale la pena ricorrere a macchine bucatrici. La forca a denti cavi è un esempio di arnese manuale che serve a fare buchi nel terreno, distanti 10-15 cm tra loro, facendo forza con il piede. Esiste anche la tipologia da applicare direttamente alle calzature per poi utilizzarle camminando sul terreno erboso. In questo caso il materiale vegetale di scarto deve poi essere raccolto rastrellando bene il campo.  Tra gli arieggiatori elettrici, invece, ci sono molti modelli che eseguono anche la raccolta del materiale di risulta collocandolo in un apposito cesto rimovibile. La scelta dei macchinari può basarsi su due tipologie: quelli che effettuano solo una rimozione di ciò che abbiamo definito feltro, e quelli che fanno anche delle leggere incisioni nel terreno.

In ogni caso, che la vostra scelta, in base all’estensione e alle caratteristiche del vostro prato, sia rivolta all’utilizzo di strumenti a mano, elettrici o a scoppio, considerando che l’impiego si limita ad una volta massimo due in un anno, e tenendo presente i relativi costi per un eventuale acquisto, è vivamente consigliato il noleggio di questi attrezzi. Il risparmio è netto e soprattutto si ha la garanzia del loro funzionamento anche a distanza di tempo.

E’ importante arieggiare il vostro prato senza intasate i vostri depositi di utensili che poi non utilizzereste più.

Al termine dell’operazione potrete iniziare a progettare il vostro giardino e cominciare ad immaginarlo completamente fiorito!