Come cambiano le costruzioni con joystick e guanti speciali
Più sicurezza, più efficienza, tempi rapidi. Sono queste le cose che può garantire la rivoluzione tecnologica dell’edilizia. Due anni per raggiungere l’obiettivo: entro il 2021 alcuni strumenti innovativi entreranno a far parte del sistema costruzioni. Si tratta di una rivoluzione tutta tecnologica e moderna, con il contributo della realtà virtuale. Quali saranno i nuovi supporti? Come varranno utilizzati nella cantieristica civile? Ne parliamo in questo post.
Il primo progetto italiano
Visore per la realtà virtuale immersiva, joystick e guanti speciali per interagire con contenuti multimediali. Questi nuovi strumenti sono appositamente sviluppati per una formazione, interattiva e personalizzata, sulla sicurezza reale nei cantieri edili. Il progetto, primo in Italia, è frutto della collaborazione tra Spisal, Ulss 3 Veneziana e il Centro Edili Venezia con la realizzazione di H-Farm. Esso sarà sviluppato nel corso nel biennio 2019-2021, con il finanziamento della Ulss Veneziana e grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto. Le risorse vengono dalle sanzioni dello Spisal, il Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro, raccolte tra il 2013 e il 2016. Le risorse verranno così reinvestite in una innovativa campagna di formazione. Il Centro Edili Venezia ha incaricato H-Farm, una piattaforma per la digitalizzazione delle aziende, alla realizzazione dei primi tre ambienti di realtà immersiva. In questo modo i lavoratori si confronteranno direttamente con i problemi della sicurezza attraverso delle simulazioni. Fra meno di un mese H-Farm ha garantito la costruzione del primo ambiente virtuale per aziende, scuole e professionisti. L’obiettivo sarà quello di simulare diversi tipi di intervento, sia edili che impiantistici, sulla falda del tetto. Saranno ricreate operazioni sui pannelli fotovoltaici, su antenne o parabole Tv, manutenzioni della canna fumaria, pulizia di grondaie, di vani tecnici o la posa di parapetti per una formazione e prevenzione dedicata ai lavori in quota “su copertura”.
Digitalizzazione necessaria in tutti gli ambiti professionali
“La nostra battaglia contro gli infortuni sul lavoro – spiega l’ingegner Cristiano Perale, presidente CEVe – necessita di un cambiamento di approccio. Questo progetto si avvale delle opportunità messe a disposizione dalle nuove tecnologie e permette di fare formazione in maniera coinvolgente, innovativa ed efficace. La cultura della sicurezza non può prescindere dai tradizionali corsi, ma permettere ai professionisti di avvalersi di nuovi strumenti e di confrontarsi con situazioni reali, anche se frutto di realtà virtuale, consente una presa di coscienza, un’attenzione e un’esperienza difficilmente replicabili in altri modi. Noi simuliamo interventi di lavoro con potenziali situazioni critiche e gli addetti possono prepararsi per gestire e risolvere in maniera corretta condizioni di rischio”. Sull’importanza del ruolo del digitale nel settore si è espresso anche Guido Polcan, di Strategy&Innovation Culture di H-FARM. Per lui questa strada è quella giusta per poter fare dei passi avanti in ogni settore lavorativo esistente. Servirà, cioè, a far capire al mondo come la tecnologia possa inserirsi e sposarsi tranquillamente anche con i luoghi di lavoro ritenuti meno “moderni”. “Applicare le tecnologie di realtà virtuale per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un esempio concreto di come la digitalizzazione possa giocare un ruolo centrale nel fornire nuovi strumenti in tutti gli ambiti professionali, non solo in quelli percepiti come più futuristici. Siamo orgogliosi di poter lavorare a un progetto così importante che mira ad arginare attraverso la formazione un fenomeno come quello degli incidenti sul lavoro così tristemente diffuso,” ha dichiarato Guido Polcan, di “Strategy&Innovation Culture” di H-FARM.
Prospettive future e prevenzione
“I livelli essenziali di assistenza che riguardano la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, nonché le pianificazioni nazionali e regionali, chiedono al Servizio Sanitario Nazionale di impegnarsi in azioni di controllo, promozione e assistenza per migliorare effettivamente le condizioni di rischio nei processi produttivi” – ha dichiarato Teresio Marchi, direttore Spisal – ULSS 3 Serenissima. “Servono approcci proattivi orientati al supporto al mondo del lavoro in modo da evolvere con urgenza dalle ‘misure di prevenzione’ alle ‘misure di prevenzione efficace’. Appare cruciale in questo senso la ricerca di cooperazioni intersettoriali, sostegno alle politiche di responsabilità sociale dell’impresa, programmi integrati di controllo, promozione della salute e sicurezza, comunicazione. In questo senso è strategica la sinergia con i Comitati Paritetici territoriali, quali il CEVe, che per loro natura perseguono un proficuo rapporto tra le parti sociali interessate all’obiettivo comune di migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Gli altri ambienti, già in fase di progettazione, riguardano altri interventi potenzialmente critici nel settore delle costruzioni. I professionisti, infatti, faranno formazione simulando la corretta procedura di decontaminazione e bonifica di materiali contenenti amianto le corrette procedure di montaggio e smontaggio di ponteggi e telai prefabbricati. Realizzando così alti livelli di protezione nei confronti di situazioni e materiali potenzialmente pericolosi a livello professionale.
Insomma secondo i maggiori esponenti del progetto, tutto questo servirà a contrastare l’annosa questione degli infortuni sul lavoro. Per farlo si serviranno dell’aiuto della tecnologia e del mondo digitale, che non solo consentirà una semplificazione del lavoro ma darà una svolta decisiva al campo del controllo nella sicurezza.