Recuperiamo i vecchi mobili
La quarantena forzata di queste settimane ha portato molti di noi a dedicarsi al bricolage e al fai da te. Un modo utile per ingannare il tempo e recuperare oggetti magari in disuso o diventati troppo vecchi. Per i novelli bricoleur vogliamo fornire una mini guida per restaurare mobili con successo. Questa può essere l’occasione giusta per ridare vita a mobili depositati in cantina da troppo tempo!
Puliamo il mobile
Pulire il mobile è il primo passaggio da fare. Sembra una indicazione scontata ma non è così. Prima di effettuare ogni intervento, infatti, è necessario eliminare attentamente polvere, sporco ed eventuale materiale depositato sulle superfici. Un metodo naturale ed efficiente per pulire le superfici in legno è creare una miscela con un bicchiere d’acqua, un po’ di succo di limone (un cucchiaio o due), qualche goccia di sapone di Marsiglia e mezzo cucchiaino d’olio d’oliva. Spruzza questa miscela sul mobile con un panno asciutto e vedrai immediatamente gli effetti. Il risultato sarà pulizia della superficie e, soprattutto, lucentezza.
Pulire il mobile significa anche togliere tutte le cerniere, le serrature e gli eventuali fregi in metallo. Anche queste parti andranno puliti a parte con gli appositi prodotti che si trovano normalmente in commercio. Cerca di usare una certa cura nello smontare queste parti perché è bene conservare anche i chiodini e le viti originali in modo da riutilizzarle in sede di rimontaggio.
A questo punto potrai procedere alla sverniciatura. Dopo la sverniciatura è sempre necessario un lavaggio finale della superficie.
Come sverniciare un mobile
Per sverniciare un mobile hai tre strade:
- Sverniciatura con alcool
- Sverniciatura con sverniciatore
- Sverniciatura con soda caustica
Nell’operazione di sverniciatura è consigliabile iniziare con metodi blandi per arrivare a quelli più drastici. La pulitura eseguita con alcool è adatta a tutte le superfici molto sporche. Se, però, le condizioni del mobile sono particolarmente disastrose, e ritieni che la vernice attuale non sia idonea o recuperabile puoi procedere con uno specifico solvente. Prima di effettuare questa operazione su mobili antichi (precedenti al 1850 decennio più o meno) conviene consultare o meglio affidarsi alle mani di un esperto, per non rovinare irrimediabilmente il vostro mobile. La soda caustica, infine, è uno degli alcali più potenti, ed è altamente corrosiva. Si usa sui mobili veramente disastrati e quando, ogni altro mezzo sperimentato non porta a nessun risultato. Attenzione però se il mobile è pregiato evita di usarla, potrebbe rovinare il legno!
Restaurare mobili, colmare le crepe
Quando avremo riportato il legno del mobile al suo aspetto naturale dovremo porre rimedio ai danni provocati dal tempo e dall’abbandono. Crepe, fori e rotture andranno infatti riempiti. In tutti questi casi si può ricorrere a prodotti esistenti in commercio e specificamente creati per ripristinare parti mancanti di legno. Si tratta di due tipi di prodotti:
- gli epossidici
- i legnoplastici
Questi ultimi sono i più facili da usare. In entrambe i casi si tratta di prodotti che vanno modellati sul pezzo da restaurare e, una volta induriti, devono essere carteggiati insieme al resto della superficie. Se si tratta poi di danni causati dai tarli e, quindi, di piccola entità esistono in commercio lacche da sciogliere in queste fessure oppure, per gli interventi superficiali, pennarelli e pastelli a cera specifici che riproducono tutte le essenze del legno.
Tipi di finiture
Restaurare mobili, come vedi non è semplice ma nemmeno impossibile. Sei già a buon punto e puoi avviarti verso la finitura del mobile. La prima operazione da compiere è una buona carteggiatura usando carta vetrata fine in modo da rimuovere le fibrille superficiali del legno. Gommalacca e cera sono i prodotti per finiture per eccellenza. Attenzione però, se hai usato gli epossidici per riparare il mobile, la cera non si attaccherà! Ricorda che la gommalacca da una finitura lucida e brillante e si stende a tampone. Diluisci sempre il prodotto in soluzione alcolica e aggiungi aniline all’alcol se vuoi cambiare il colore originale del legno. La cera, invece, lucida ma non rende il mobile brillante ed è perfetto per mantenere l’effetto vintage. Quando si parla di finitura a cera è bene specificare che esistono in commercio numerosissimi tipi di cere ma, se puoi, procurati della cera vergine d’api da un apicoltore. La cera vergine (o cera d’api per legno) deve essere opportunamente preparata per poter ottenere la miscela (detta anche “encaustico”) da applicare sui mobili. Si prepara sciogliendo a bagnomaria 1 hg di cera. La finitura a cera si effettua sul legno pulito stendendo prima due mani con un pennello, distanziate un’ora una dall’altra, poi, con una spazzola a setole molto morbide, si tira la seconda mano di cera per mobili fin quando la superficie è lucida. Quindi si rifinisce lucidando a lungo il mobile con un panno e con movimenti ampi e regolari della mano.