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Riconversione del patrimonio immobiliare ed Edilizia 4.0

Come evolve il settore delle costruzioni grazie alle nuove tecnologie

Il patrimonio immobiliare italiano deve essere riconvertito secondo quanto disposto dall’art. 135 bis del DPR 380/2001. Questo obbligo di legge può trasformarsi in una grande opportunità di rilancio per l’edilizia.  Le imprese edili potrebbero diventare un valido intermediario della filiera nel processo di riconversione del patrimonio immobiliare in ottica di domotica e FTTH. Un vero momento di rottura con il passato e di svolta per tutto il comparto: la nascita di una edilizia 4.0.

L’articolo 135 bis del DPR 380/2001

“Obbligo di dotazione di infrastruttura fisica multiservizio passiva interna agli edifici costituita da adeguati spazi installativi e da impianti di comunicazione ad alta velocità in fibra ottica fino ai punti terminali di rete”. Questo è, in sintesi, il contenuto dell’articolo 135 bis del DPR 380/2001. La legge obbliga tutte le nuove costruzioni, e quelle in profonda ristrutturazione, a realizzare un impianto multiservizio in fibra ottica ai sensi della normativa del Comitato Elettrotecnico Italiano, CEI. Gli edifici antecedenti rispetto ai requisiti di “nuova costruzione” contenuti nell’articolo, dovranno a loro volta essere adeguati. Questa straordinaria richiesta di adeguamento tecnologico-impiantistico degli edifici è una sfida impegnativa anche per le imprese edili. Chi lavora nell’edilizia, infatti, è chiamato a ripensare il proprio ruolo in chiave di intermediario della filiera. Non solo, per loro sarà imprescindibile dotarsi di un esperto di Internet of things ovvero di domotica.

Edilizia 4.0 una sfida da cogliere

Sono proprio la domotica e le installazioni tecnologiche FTTH ad offrire all’edilizia una nuova entusiasmante sfida. Oggi chi sarà in grado di cogliere bene e meglio degli altri questa opportunità farà un grande passo avanti rispetto alla concorrenza. Le imprese edili non sono in diretta relazione con il processo di rinnovamento e la nascita degli edifici “smart”. Sarà quindi necessario che l’information technology entri a far parte del know how delle imprese di costruzioni. Questo passaggio è indispensabile perché la ditta edile possa attuare le predisposizioni per accogliere i nuovi impianti e verificarne la corretta installazione. È necessaria quindi creare una sinergia progettuale e operativa tra progettisti e clienti, fra fornitori e installatori.

Il Building Information Modeling

Il processo BIM può essere la strada per creare questa sinergia. Il Building Information Modeling consente, infatti, di integrare il progetto sin dalle fasi preliminari e fino alla realizzazione della costruzione. L’adozione di questo modello offre all’impresa di costruzione la possibilità di seguire in maniera più attenta, in termini economici e di aderenza al progetto, l’opera da realizzare. Il BIM – Building Information Modeling – è la rappresentazione digitale delle caratteristiche fisiche e funzionali di una struttura. Non si tratta però di uno strumento bensì di un processo che utilizza un modello contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita dell’opera, dal progetto alla costruzione, fino addirittura alla sua demolizione e dismissione. Con il BIM si crea, insomma, un modello informativo dinamico, multidisciplinare e sempre in evoluzione. Ovviamente la base necessaria alla realizzazione del BIM è la collaborazione interna alla filiera. Tutte le diverse figure coinvolte nelle varie fasi del ciclo di vita di una costruzione devono, infatti, collaborare nel processo.

Il ruolo del software nella nuova edilizia

Il BIM non può fare a meno di strumenti software in grado di generare modelli virtuali specifici per ogni materia e in grado di dialogare con tutti i partecipanti al processo. Distinguiamo due strumenti:

  • i software di BIM authoring
  • i BIM tools

Nel primo caso si tratta di applicazioni capaci di definire nei modelli virtuali 3D le caratteristiche e le proprietà per l’ambito specifico per cui sono state progettate. I BIM tools sono, invece, strumenti operativi a corredo dei software di BIM authoring che consentono alcuni calcoli e analisi all’interno del programma. I BIM tools, insomma, sono delle utility che – per ciascun software di BIM authoring – sono in grado di svolgere specifiche elaborazioni e restituire ai relativi modelli di riferimento i propri dati di output.

L’edilizia digitale è il futuro

Questo passaggio alla “edilizia digitale” o edilizia 4.0, però, non si esaurisce nell’acquisto del software, ma richiede una revisione degli assetti organizzativi, delle competenze delle figure professionali, delle responsabilità delle funzioni e degli aspetti contrattuali. La progressiva digitalizzazione del settore ha l’obiettivo di ridurre i tempi, ottimizzare i costi, aumentare l’efficienza produttiva e migliorare la qualità e la sostenibilità del costruito. È evidente che in un settore in crisi come quello dell’edilizia italiana, la rivoluzione digitale possa dare una vera svolta decisiva permettendo al settore di respirare un’aria nuova e più ricca di opportunità.